L’amianto è un materiale che si trova in natura in diverse parti del globo terrestre e si ottiene facilmente dalla roccia madre dopo macinazione. Grazie al suo basso costo di lavorazione l’amianto è stato largamente usato in passato in oltre 3000 tipi diversi di manufatti. Ha trovato applicazione nel campo edile, nell’industria, nei mezzi di trasporto e nei prodotti di uso domestico. La pericolosità dell’amianto consiste nella capacità dei materiali di rilasciare fibre potenzialmente inalabili, che sono la causa di gravi patologie a carico prevalentemente dell’apparato respiratorio. Tanto più l’amianto è friabile, tanto più è maggiore la probabilità che le fibre vengano disperse nell’aria e inalate. Da diversi anni a questa parte in Italia e nella maggior parte dei paesi occidentali non vi è più alcuna produzione di amianto e le principali industrie che lo lavoravano hanno definitivamente chiuso i battenti. Tuttavia, è ancora possibile trovarlo negli ambienti di vita e di lavoro, essendo un materiale indistruttibile, tonnellate e tonnellate di amianto ed eternit devono essere ancora bonificate con lo smantellamento, la rimozione, l’incapsulamento e la messa in sicurezza in apposite cave.

La rimozione e lo smaltimento dell’amianto deve essere fatta da personale specializzato e con le dovute cautele per evitare l’esposizione a gravissimi rischi per la salute degli operatori oltre che alla nostra e di chi vive intorno a noi. Tutti ormai conosciamo i rischi del contatto con l’amianto e quindi la sua rimozione e smaltimento sono importantissimi ed è necessario rivolgersi ad aziende specializzate, iscritte regolarmente all’apposito all’albo, che sono le uniche in grado di effettuare il lavoro in tutta sicurezza.

Le metodologie e le tecniche di bonifica sono sostanzialmente tre: incapsulamento, sovra copertura o confinamento e rimozione.

• L’incapsulamento è il trattamento dei materiali contenenti amianto con prodotti penetranti o coprenti che formano uno strato di protezione sulla superficie esposta.
• Il confinamento consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio o dall’ambiente esterno.
• La rimozione dell’amianto è l’unico metodo che risolve alla radice il problema, ma è anche quello che necessita di maggiori cautele durante l’intervento, in quanto si può determinare una notevole dispersione di fibre e il danno rischia di essere maggiore del beneficio. Inoltre, l’amianto rimosso deve essere smaltito come rifiuto pericoloso. I materiali all’interno degli edifici e i materiali compatti, quando sono nuovi o in buono stato di conservazione, non tendono a liberare fibre spontaneamente. Lo stesso materiale mal conservato o esposto a urti o ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado. Di conseguenza, dopo anni di installazione, si possono determinare alterazioni corrosive e superficiali con affioramento delle fibre e i fenomeni di liberazione. La bonifica deve essere eseguita da imprese iscritte all’Albo nazionale dei bonificatori. I lavoratori devono essere in possesso di un attestato di formazione professionale e idoneità sanitaria alla mansione.

L’impresa che esegue materialmente la rimozione dell’amianto deve predisporre un dettagliato piano di lavoro da sottoporre al parere preventivo della competente Azienda Sanitaria Locale. Econova esegue tutte le procedure di bonifica amianto nelle provincie di Lecce, Brindisi, Taranto e Bari.

A volte per lo smaltimento dell’amianto può capitare che si decida di affidare la rimozione dell’eternit a committenti non specializzati, oppure addirittura che si provveda da sé perché in alcuni casi non si è a conoscenza dei pericoli per la propria salute e delle normative. In questi casi si corre un notevole rischio dal punto di vista del Codice civile e penale per chi interviene su questi materiali senza rivolgersi a ditte specializzate.

La rimozione delle coperture in cemento amianto viene necessariamente effettuata in ambiente aperto, non confinabile e pertanto deve essere condotta limitando il più possibile la dispersione di fibre. Le procedure operative prevedono l’allestimento del cantiere rispettando la normativa antinfortunistica ed adottando tutte le misure per prevenire i rischi di caduta dall’alto e di sfondamento delle lastre, l’adozione di mezzi di protezione individuale con i lavoratori che dovranno essere dotati di semi maschera o facciali filtranti con filtro del tipo P tre in tutta integrale completa di copricapo senza tasche interne, chiudibile ai polsi e alle caviglie con elastici o nastro adesivo, calzature antiscivolo, guanti in grado di garantire una sufficiente resistenza alle sollecitazioni meccaniche e Imbracature di sicurezza. È necessario il trattamento preliminare della superficie delle lastre con soluzioni incapsulati di tipo D, utilizzando tecniche a bassa pressione, l’eliminazione dei fissaggi con utensili manuali o con attrezzature portatili a bassa velocità e lo smontaggio delle lastre evitando interventi distruttivi, l’imballaggio e impilamento delle lastre, preferibilmente in quota e calo a terra con adeguati mezzi di sollevamento. In fine lo stoccaggio delle lastre rimosse ed impilate in area apposita o direttamente nei container, destinato al trasporto in discarica autorizzata tramite trasportatore autorizzato.