Durante la costruzione o un intervento di ristrutturazione è assolutamente normale che si accumulino grandissime quantità di macerie e rifiuti edili dovuti allo scarto delle lavorazioni o a ciò che rimane dopo la demolizione di pareti, tramezzi, pavimenti e soffitti.

Ecco come smaltire le macerie e i rifiuti edili a Lecce, Brindisi, Taranto e Bari dopo una costruzione o ristrutturazione

Gli interventi di ristrutturazione di un qualsiasi edificio o opera edile iniziano quasi sempre con la demolizione di pareti, pavimenti e sanitari che, inevitabilmente, producono delle ingenti quantità di materiali di scarto come anche nella costruzione di nuove opere edilizie si accumulano calcinacci, mattoni, piastrelle e altri rifiuti edili che necessitano di essere smaltiti correttamente e adeguatamente, seguendo norme e adempimenti specifici nel rispetto dell’ambiente e per non incorrere in sanzioni penali particolarmente gravi con multe molto salate.

I rifiuti edilizi sono classificati come “rifiuti speciali” ​quindi, non potranno entrare nelle discariche dei rifiuti comuni urbani, a causa del loro alto tasso di inquinamento ma conferiti in discariche apposite, munite di ​impianti di trasformazione​ per il riciclo dei materiali edili non pericolosi per l’ambiente e per la nostra salute.

In edilizia e in materia di smaltimento dei rifiuti edili esistono normative specifiche che descrivono il corretto smaltimento delle macerie edili e le modalità di riciclo o riutilizzo degli scarti. L’​impatto ambientale ​dell’edilizia è notevole, sia a livello di produzione di rifiuti, sia come sfruttamento di risorse e di materie prime, pertanto è necessario smaltirli con le giuste modalità e fare in modo che gli scarti delle lavorazioni edili possano essere riutilizzati nella logica di una economia circolare che sia, per quanto possibile, sostenibile dal punto di vista ambientale.

Per poter smaltire i materiali edili di scarto legalmente ci si deve affidare a una azienda competente ed iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali; quando la quantità di rifiuti non è ingente (meno di 30 kg al giorno) è possibile lo smaltimento in una delle isole ecologiche messe a disposizione dai Comuni, comunque sempre usufruendo del trasporto di una delle ditte competenti. Se il peso supera quello indicato allora si dovrà riempire un modulo apposito in cui si forniscono i dati del responsabile alla gestione dei rifiuti, l’origine, la tipologia e l’impianto dove si intende compiere lo smaltimento, descrivendo il percorso per arrivarci.

Qualsiasi attività di demolizione o costruzione deve essere sempre accompagnata dalla licenza edilizia rilasciata dal Comune in cui si trova l’opera da realizzare o ristrutturare e dovrà contenere indicazioni sommarie sulle quantità degli scarti che saranno prodotti.

I rifiuti inerti o macerie edilizie vengono identificati e classificati in tre categorie principali (A, B, C) in base alla loro tipologia, composizione e al livello di contaminazione. Questa classificazione è necessaria per determinare il metodo di smaltimento appropriato dei rifiuti edili.

Le macerie di classe A sono a minor rischio ambientale e possono essere riutilizzati senza la necessità di ulteriori trattamenti di bonifica; invece, quelli di classe B richiedono un trattamento di bonifica minimo prima dello smaltimento. Infine, i rifiuti Edilizi di classe C sono quelli che necessitano di maggiore attenzione per lo smaltimento perché contaminati da sostanze inquinanti pericolose per l’ambiente e per la nostra salute e che richiedono un trattamento rigoroso.

• Il processo di smaltimento dei rifiuti inerti di Classe A inizia con la raccolta da parte di aziende e personale specializzato che si occuperà della separazione iniziale dei materiali contaminanti non inerti, come plastica o legno. Questo può avvenire nei siti dello stesso cantiere o in strutture di raccolta e stoccaggio appropriate dove vengono ispezionati e valutati per determinare la loro idoneità al riutilizzo o al riciclaggio. I rifiuti edilizi composti da cemento, mattoni, ceramica e pietra possono essere classificati come materiali inerti di Classe A e se non sono stati contaminati da sostanze pericolose per l’ambiente, riutilizzati dopo trattamenti di frantumazione e setacciamento per realizzare materiali come ghiaia e sabbia per la costruzione di nuove opere edilizie, contribuendo così alla conservazione delle risorse naturali e promuovendo la sostenibilità ambientale riducendo i costi di produzione delle nuove opere.
• I rifiuti inerti di Classe B necessitano di una valutazione iniziale più approfondita. Durante questa ispezione, i materiali vengono ispezionati per identificare potenziali contaminanti o sostanze pericolose. Ciò può includere processi di decontaminazione, separazione di materiali non inerti e riduzione delle dimensioni dei materiali per semplificare la gestione e il trasporto. L’obbiettivo principale è il riciclaggio avanzato e, come per i rifiuti edilizi della classe A, i materiali trattati possono essere frantumati, setacciati e sottoposti a processi di separazione per recuperare elementi riutilizzabili, diminuendo la quantità di materiale destinato alle discariche e contribuendo alla sostenibilità. Una documentazione accurata è fondamentale tenerla durante tutto il processo di smaltimento dei rifiuti, che inizia dalla valutazione iniziale degli inerti di classe B fino alla scelta delle destinazioni di smaltimento; è quindi necessario avere registri con sempre descrizioni dettagliate per dimostrare la conformità dei materiali nel rispetto delle normative di legge.
• Parliamo ora dello smaltimento dei rifiuti inerti di Classe C che inizia con una valutazione molto approfondita dei materiali. Questo passaggio è importantissimo e necessario per identificare la natura e la quantità di contaminanti presenti nei rifiuti in questione. Sostanze altamente inquinanti e pericolose come amianto, eternit, oli, catrame o prodotti chimici spesso possono essere presenti e richiedono un trattamento e uno smaltimento specifico. Per la presenza di contaminanti pericolosi nelle macerie di classe C i rifiuti in questione richiedono trattamenti specifici come, ad esempio, nel caso dell’amianto e dell’eternit, materiali che necessitano di un approccio di rimozione, incapsulamento, trasporto e smaltimento rigoroso e conforme alle normative di legge sulla gestione dei rifiuti pericolosi e nel rispetto delle norme ambientali. Tutti i materiali contaminati devono essere trattati in impianti progettati proprio per la loro lavorazione e ad opera di personale specializzato. Nel caso in cui il riciclaggio parziale dei rifiuti inerti di classe C non sia possibile, le macerie dovranno essere smaltite in discariche appositamente autorizzate per materiali contaminati, benché abbiano un elevato impatto ambientale.

Durante tutte le fasi di smaltimento dei rifiuti edilizi di Classe C, sono necessarie tutte quelle azioni di monitoraggio accurato e di reporting. Tenere traccia di tutti i passaggi di trattamento e di smaltimento delle quantità e delle destinazioni finali di questo tipo di macerie, è l’unico modo per dimostrare la conformità alle normative e soprattutto mette al riparo da rischi di elevate sanzioni. È dunque necessario rivolgersi sempre ad aziende specializzate che si occupano da tempo dello smaltimento dei rifiuti edilizi, delle macerie, dei materiali inerti e dei calcinacci, come la ECONOVA Servizi per l’Ambiente che opera ormai da anni proprio nelle province di Lecce, Brindisi, Taranto e Bari.